Independence Days

Da Boston, splendida capitale atlantica, ai dolci rilievi delle contee occidentali, un itinerario da manuale per tutta la famiglia alla scoperta del Massachusetts: dove gli Stati Uniti hanno mosso i primi passi con i Padri Pellegrini e i protagonisti della Rivoluzione Americana, dove quattro secoli di letteratura hanno prodotto capolavori di fama mondiale, dove si osservano cetacei e farfalle, dove la radio di Guglielmo Marconi trasmise per la prima volta al di là dell'oceano, dove ha studiato Barack Obama...

Indice dell'itinerario

Che cos’hanno in comune il presidente Kennedy, la poetessa Emily Dickinson, l’illustratore Norman Rockwell e l’inventore del basket James Naismith? Oppure scrittori come Henry David Thoreau, Herman Melville, Nathaniel Hawthorne, Edith Wharton, Louisa May Alcott e Jack Kerouac? Tutti miti americani, certo, ma la risposta esatta è prima di tutto geografica: il Massachusetts. In questo stato del New England, affacciato sull’Atlantico e grande appena quanto la Toscana, è nata o ha vissuto una piccola folla di personaggi che hanno segnato profondamente la storia e la cultura del paese a stelle e strisce. Ognuno di loro è celebrato in qualche modo, e quasi tutti hanno un museo che li ricorda e li rende, come è giusto che sia, immortali. Seguirne le tracce può essere dunque il fil rouge che ci guida alla scoperta di un angolo d’America di sorprendente bellezza, dove nel 1620 approdarono i Padri Pellegrini e dove nel 1775 scoppiò la guerra d’indipendenza che avrebbe portato alla nascita degli Stati Uniti. Di questo passato gli abitanti del Massachusetts vanno assai fieri – possiamo dar loro torto? – e il motto “The Spirit of America” scritto sulle targhe automobilistiche non è certo lì per caso.

Passeggiando nella storia
La splendida Boston, porta d’accesso per chi giunge da oltreoceano, è considerata una delle città più europee degli States. Pur contando oltre 600.000 abitanti, che diventano 3 milioni e mezzo con i sobborghi, la capitale del Massachusetts è riuscita a mantenere una dimensione a misura d’uomo grazie all’ordinato assetto urbanistico, alla presenza di numerose aree verdi e a un’ottima rete di trasporti pubblici. Conosciuta anche come la Walking City of America, il modo migliore per visitarla è proprio quello di girarsela a piedi o in bicicletta, con l’ausilio della metropolitana (la più antica del paese, inaugurata nel 1897) che arriva praticamente ovunque.
Per andare alla scoperta della città e calarsi nell’atmosfera della Rivoluzione Americana basta percorrere il Freedom Trail, un itinerario pedonale di 4 chilometri contrassegnato da una linea rossa dipinta sui marciapiedi, che parte dal Visitor Center del Boston Common, il parco pubblico più antico degli Stati Uniti, e tocca i siti storici più significativi. I 20 ettari di prato del Boston Common, istituito nel 1634 e un tempo terreno da pascolo per il bestiame, campo d’addestramento militare e luogo di esecuzioni capitali, sono oggi un’oasi di tranquillità nel cuore di downtown. Solo l’asfalto della Charles Street li separa dai bellissimi giardini e dagli alberi imponenti dell’adiacente Public Garden: nel suo laghetto scivolano da oltre un secolo le swan boats, speciali barche dalla poppa a forma di cigno, mentre vicino all’entrata di Arlington Street fa buona guardia la statua equestre di George Washington, primo presidente degli Stati Uniti.
A nord di questo grande polmone verde si affaccia l’ambitissimo quartiere residenziale di Beacon Hill, o semplicemente The Hill, con le stradine acciottolate, i giardini nascosti e i lampioni a gas. All’estremità orientale di Beacon Street svetta la cupola dorata della State House, opera del famoso architetto Charles Bulfinch e dal 1798 sede del governo del Massachusetts. Da qui, seguendo il Freedom Trail, si passa dinanzi alla Park Street Church e si raggiunge il Granary Burying Ground, dove riposano gli eroi della guerra d’indipendenza Paul Revere, Samuel Adams e John Hancock. Più avanti si incontra il sito originario della prima scuola pubblica d’America, la Boston Latin School, la cui fondazione risale al 1635 e che ebbe fra i suoi studenti il celebre scienziato e padre della patria Benjamin Franklin, ricordato da una statua.
Poco lontano, nel museo della Old South Meeting House, è raccontata la storia del famoso Tea Party: il 16 dicembre 1773 alcuni coloni americani travestiti da indiani Mohawk gettarono in mare nel porto di Boston una grande quantità di tè per protestare contro il sistema di tassazione imposto dal governo britannico, e questo episodio è da molti considerato il primo atto della rivoluzione americana. Altra tappa da non perdere, oggi stretta fra i grattacieli, è la Old State House, dove nel 1776 fu letta la Dichiarazione d’Indipendenza; a pochi metri un cerchio di ciottoli ricorda il luogo del Massacro di Boston, dove nel 1770 cinque coloni furono uccisi durante uno scontro con i soldati inglesi.
Qui passato e presente convivono ovunque, e lo notiamo anche nella frizzante atmosfera della Faneuil Hall Marketplace dove negozi, ristoranti etnici, bancarelle e artisti di strada caratterizzano una della zone più vive e stimolanti della città, in cui fare acquisti interessanti e gustare uno sfizioso lobster roll, panino con insalata di aragosta. Accanto alla Faneuil Hall, costruita nel 1742 come mercato e luogo d’incontro (vi si riunivano, tra gli altri, i fautori dell’indipendenza), si affiancano invece i tre edifici del North, South e Quincy Market.
Un bel tratto del Freedom Trail corre attraverso il North End, la Little Italy di Boston, un dedalo di stradine che si diramano dalle più grandi Hanover e Cross Street, costellate da una miriade di Italian restaurants assai frequentati. Qui, al 19 di North Square, la Paul Revere House è un tuffo nel passato remoto della città: risale al 1680 e, oltre ad essere stata la dimora dell’eroe della Rivoluzione, è la costruzione più antica di Boston conservatasi nella veste originaria fino ad oggi. Dal bianco campanile della Old North Church, che svetta poco lontano, una sentinella segnalò a Revere l’arrivo dei soldati inglesi, consentendogli di correre a cavallo fino a Lexington e Concord per dare l’allarme ai ribelli.
A questo punto basta oltrepassare il Charles River per ritrovarsi a passeggiare sul ponte secolare della USS Constitution, la più vecchia nave al mondo ancora in grado di navigare, varata nel 1797 e soprannominata Old Ironsides, vecchia corazzata. La storia segna un’altra tappa cruciale dell’esplorazione laddove la linea rossa del Freedom Trail esaurisce il suo compito: ai piedi del Bunker Hill Monument, l’obelisco che si erge nel quartiere di Charleston a ricordo della grande battaglia avvenuta proprio qui il 17 giugno del 1775 fra le truppe britanniche e le forze rivoluzionarie. Per arrivare in cima occorre salire 294 scalini, ma la vista della città dall’alto dei suoi 67 metri ripaga ampiamente della fatica.
Decisamente più comoda la corsa in ascensore che porta al cinquantesimo piano del Prudential Building, nel cuore di Back Bay, dove una piattaforma panoramica a tutto tondo si affaccia su Boston e sulla vicina Hancock Tower, che con 241 metri è il grattacielo più alto del New England. Questo è il quartiere delle case sontuose e dello shopping, che ha in Newbury Street la sua vetrina più famosa con negozi eleganti e boutique di grandi nomi della moda. Non lontano c’è il prato del Fenway Park, lo stadio di baseball più vecchio d’America e campo di gioco dei mitici Red Sox.
A nord del Charles River, la cittadina di Cambridge custodisce due gioielli della cultura americana: la prestigiosa Harvard University (così chiamata dal nome di John Harvard, il pastore puritano che ne fu il principale finanziatore) e il celebre MIT, il Massachusetts Institute of Technology. L’ateneo, che risale al 1636 ed è – ennesimo primato – la più antica università degli Stati Uniti, vanta fra i suoi ex allievi una sfilza di premi Nobel e ben otto presidenti americani, incluso Barack Obama. E’ emozionante gironzolare fra i prati curatissimi e i vialetti del campus, dove scoiattoli curiosi si rincorrono fra gli alberi e studenti di ogni razza inseguono i loro sogni. La zona universitaria, che ha nella vivace Harvard Square il suo cuore pulsante, comprende anche vari musei: fra questi l’Harvard Museum of Natural History, che conserva eccezionali reperti fossili come l’unico Kronosaurus intero al mondo (un rettile marino lungo oltre 12 metri), e l’interessante Longfellow House dove visse il grande letterato dell’800 Henry Wadsworth Longfellow, che ha tradotto e fatto conoscere agli americani la Divina Commedia. Nei pressi dell’Harvard Bridge, il MIT è invece una delle più importanti università del mondo per la ricerca e la tecnologia: fondato nel 1861, comprende cinque scuole e numerosi corsi di laurea, dipartimenti, centri interdisciplinari, laboratori e il vicino MIT Museum.
Poco più ad est si trova una delle collezioni espositive più famose di tutto il New England, il fantastico Museum of Science, che attira ogni anno circa un milione e mezzo di visitatori fra cui moltissimi bambini, i quali possono avvicinarsi alle meraviglie della scienza e della tecnica con l’ausilio di divertenti postazioni interattive (interessantissima la sezione relativa al corpo umano). E a proposito di bimbi, su una bella passeggiata pedonale lungo il Fort Point Channel, il Children’s Museum offre ai più piccini tre piani di divertimento allo stato puro.
Al di là del canale si sviluppa la Rose Kennedy Greenway, simbolo del riassetto urbano di Boston in chiave ecologica: si tratta di una serie di parchi e giardini che si susseguono da Chinatown al North End, passando dove una volta c’erano le trafficate corsie della I-93 che adesso corrono sottoterra nell’ambito del cosiddetto Big Dig, il più ambizioso e complesso progetto di tunnel stradali della storia americana. Nella zona del porto, invece, il New England Aquarium mostra da oltre quarant’anni l’affascinante mondo della fauna marina e svolge attività di ricerca e tutela dell’ambiente oceanico, che includono un ospedale veterinario e l’organizzazione di crociere di whalewatching, mentre a pochi metri partono i divertenti Boston Duck Tours, visite guidate a bordo di speciali mezzi anfibi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, che percorrono le vie del centro prima di solcare le acque del Charles River.
E’ impossibile lasciare Boston senza visitare il luogo che celebra il suo figlio più famoso. A Columbia Point, affacciata sull’oceano a sud della città, la John F. Kennedy Library and Museum conserva documenti, filmati, oggetti e fotografie che ripercorrono la vicenda umana e politica di uno dei personaggi più amati della storia d’America. Da qui non resta che proseguire verso sud alla scoperta del Massachusetts.

Onda su onda
Graziosa cittadina sul mare raggiungibile in poco più di un’ora, Plymouth è una pietra miliare della storia americana: è qui che nel 1620 approdò la Mayflower con a bordo i Padri Pellegrini provenienti dall’Inghilterra, i quali fondarono la prima colonia dei futuri Stati Uniti d’America. La nave originale non esiste più, ma la Mayflower II (aperta alle visite) ne è la fedele riproduzione ed è ancorata giusto di fronte al Pilgrim State Park, a poca distanza dal colonnato che protegge la Plymouth Rock sulla quale prese terra la piccola comunità puritana. Un anno dopo lo sbarco i Pilgrims si erano già ben insediati e organizzarono il primo Thanksgiving Day, il celebre Giorno del Ringraziamento che è tuttora una delle feste più sentite degli States: la loro storia è raccontata per filo e per segno nel rinnovato Pilgrim Hall Museum, con un’interessante collezione di libri antichi, oggetti, mobili, armi e dipinti. In una zona collinare a pochi chilometri dall’abitato, Plimoth Plantation è invece la ricostruzione minuziosa del primo insediamento di Plymouth, un vero e proprio viaggio a ritroso di quasi quattro secoli che descrive la vita quotidiana dei coloni del villaggio e dei nativi Wampanoag nel 1627, con figuranti in costume d’epoca impegnati in varie attività.
Proseguendo ancora a sud sulla Route 3, si supera il ponte di Sagamore e si giunge a Cape Cod, striscia di terra che si allunga sull’oceano con la sua ben riconoscibile sagoma a forma di falce. Qui si seguono le indicazioni per Bourne e s’imbocca la Route 28 South che arriva dritta a Falmouth, le cui spiagge sabbiose sono molto frequentate dalle famiglie. La cittadina è circondata dal verde, con belle piste ciclabili (lo Shining Sea Bike Path è lungo oltre 6 chilometri) e sentieri da trekking che si snodano fra boschi e panorami sul mare. Dal lungo arenile della Surf Drive Beach, dove i più intrepidi sfidano le fredde acque dell’Atlantico, la litoranea prosegue fra mare e laghetti salmastri, quindi sfiora la bianca torre del faro di Nobska e arriva al villaggio di Woods Hole. Qui si trova l’Ocean Science Exhibit Center che illustra l’attività della Woods Hole Oceanographic Institution, uno dei più grandi e importanti istituti di ricerca marina del mondo.
A un’ora di marcia verso ovest ecco Hyannis, da sempre residenza estiva della famiglia Kennedy, che ha dedicato al suo esponente più celebre lo JFK Museum, una raccolta di oltre 80 fotografie e un video che raccontano il rapporto trentennale fra il presidente più amato d’America e Cape Cod. Alla piccola stazione della Cape Cod Central Railroad, il fischio di una vecchia motrice annuncia la partenza dello Scenic Fun Train, che ogni giorno scarrozza turisti a velocità d’altri tempi fino a Sandwich, il primo insediamento della penisola, attraverso boschetti, campi di mirtilli rossi, dune di sabbia e zone salmastre (un paio d’ore fra andata e ritorno).
Poco a nord di Hyannis, Barnstable Harbour è un ottimo punto di partenza, fra i tanti del Massachusetts, per emozionanti crociere estive di whalewatching. Le acque ricche di plancton al largo di Cape Cod, infatti, sono tra le migliori del pianeta per l’osservazione di varie specie di balene, come le maestose megattere, che spesso regalano incontri molto ravvicinati a spettatori d’ogni età. Spostandosi all’estremità orientale della penisola, Chatham è un piccolo gioiello: la Main Street pullula di caffè, negozi e gallerie d’arte, mentre la lunghissima Chatham Light Beach, ai piedi dell’omonimo vecchio faro, invita a rilassanti passeggiate. Da qui la Route 28 prosegue a nord fino a Orleans per poi immettersi sulla Hwy 6, che corre fino all’estremità settentrionale della penisola attraverso boschi, paludi salmastre e dune sabbiose affacciate su spiagge incontaminate. Questo piccolo paradiso fa parte del Cape Cod National Seashore, oltre 17.000 ettari di riserva naturale voluta nel 1961 da JFK a tutela di un ecosistema tanto prezioso quanto fragile. I visitatori del parco, che comprende quasi 70 chilometri di costa, hanno a disposizione diversi sentieri (anche per disabili), piste ciclabili e il Salt Pond Visitor Center di Eastham, all’angolo fra la Hwy 6 e la Nauset Road, che offre un piccolo museo e interessanti documentari sulla natura dell’area protetta. Una deviazione ben segnalata dalla strada principale raggiunge la Marconi Beach, dove fra le dune spicca il monumento dedicato a Guglielmo Marconi che da qui inviò nel 1903 il primo segnale radio attraverso l’Atlantico.
Ed eccoci infine a Provincetown, sulla punta estrema di Cape Cod. La Mayflower vi approdò prima di continuare verso Plymouth, evento ricordato dall’imponente Pilgrim Monument, alto ben 76 metri e curiosamente costruito a somiglianza della Torre del Mangia di Siena (l’adiacente parcheggio, a pochi minuti dal centro, è il posto più economico della città dove lasciare auto o camper, al costo di appena 5 dollari per tutto il giorno). Ma le sorprese della città non finiscono certo qui: il tollerante Massachusetts è il primo stato americano ad aver legalizzato le unioni civili fra gay, e Provincetown – oltre ad ospitare la più antica comunità artistica degli States – è una meta assai gettonata dal turismo omosessuale. All’effervescente atmosfera di Commercial Street, costellata di negozi, botteghe d’arte e ottimi ristoranti di pesce dove gustare un eccellente clam chowder (piatto tipico del New England a base di vongole, patate, latte e panna), fa da contraltare la tranquillità delle dune e delle lunghe spiagge circostanti.

Dove nacque la Balena Bianca
Ripartiamo da Cape Cod imboccando la Route 25 West e poi la I-195 sino a New Bedford, ex porto baleniero e oggi importante centro di pesca, da cui nel 1841 Herman Melville s’imbarcò per un viaggio che avrebbe ispirato il suo capolavoro Moby Dick. Imperdibile lo spettacolare New Bedford Whaling Museum, nell’area della graziosa downtown a poca distanza dallo scalo marittimo, che ripercorre quell’epopea attraverso la più grande collezione mondiale di artefatti per la caccia delle balene, incluso un modello di nave dove si può salire a bordo.
Con una decisa virata nell’entroterra sulla I-495 ci portiamo ora a Worcester, nell’omonima contea, e poi imbocchiamo la I-90 West. I chilometri sono poco più di 150, ma il paesaggio ha assunto caratteri completamente diversi da quelli della costa atlantica. Nei pressi di Sturbridge visitiamo l’Old Sturbridge Village, interessante ricostruzione di un insediamento rurale del New England di inizio ‘800. Molti degli edifici sono originali, trasportati qui da varie località dello stato: ci sono case, negozi, botteghe artigiane, la scuola, la fattoria con gli animali e l’ufficio postale, animati da uno stuolo di figuranti in costume che mettono in scena le attività quotidiane dell’epoca.
Ancora un’oretta scarsa di marcia sulla I-90 West e poi sulla I-91 South e si arriva nella contea di Hampden a Springfield, sede del fantastico Naismith Memorial Basketball Hall of Fame che espone un’enorme quantità di oggetti, documenti, immagini, video e memorabilia di questo sport e dei suoi più grandi protagonisti. Fra i tanti ritratti di giocatori, tecnici e arbitri non potrebbe mancare quello di James Naismith, professore di educazione fisica divenuto una leggenda perché proprio qui, nel 1891, fece giocare i suoi allievi con una palla e un cesto di legno inventando la pallacanestro. A un paio di chilometri sorge il grande complesso degli Springfield Museums: in quello dedicato alla storia locale si ammira fra l’altro una spettacolare collezione di vecchi modelli della Indian Motocycle, la famosa fabbrica di motociclette che operò a Springfield dal 1901 al 1953. Il più adatto alle famiglie è però lo Science Museum, con i dinosauri, l’acquario, un planetario e perfino una sala astronomica interattiva. Nell’adiacente Dr. Seuss National Memorial Sculpture Garden spiccano le sculture in bronzo ispirate ai personaggi creati da Theodor Geisel, nativo di Springfield e meglio conosciuto come Dr. Seuss, uno dei più celebri autori americani di fumetti: di sua mano è il Grinch, approdato anche alla televisione e al grande schermo.
Sulle orme di altri miti si prosegue nello Hampshire in direzione di Northampton, vivace cittadina ricco di negozi e gallerie d’arte, e della vicina Amherst, sede universitaria che ospita cinque prestigiosi college e l’Emily Dickinson Museum, la casa (accessibile solo con visite guidate) in cui nacque, visse e morì la grande poetessa americana. D’altro genere l’arte in mostra all’Eric Carle Museum of Picture Book Art, realizzato dal noto illustratore di libri per ragazzi in una bella zona verde nei pressi dell’abitato, con mostre periodiche e una sezione dedicata ai bambini che vogliono sperimentare la loro creatività.
La I-90 West si addentra ora nel Berkshire, la magnifica parte occidentale del Massachusetts. Dolci colline, boschi, giardini e splendidi cottage caratterizzano il paesaggio, in un contesto ideale per tranquille escursioni formato famiglia a piedi o in bicicletta. Nel delizioso paese di Stockbridge ha vissuto per un quarto di secolo il grande illustratore Norman Rockwell, che spesso traeva ispirazione dalla gente del posto per disegnare i suoi personaggi. Il bellissimo Norman Rockwell Museum raccoglie la più vasta collezione dei suoi lavori, mentre accanto sorge il suo studio originale trasportato fin qui con tanto di cavalletto, tele, pennelli e libri. Su una collina a pochi minuti dal centro la sontuosa residenza di Naumkeag, una villa di ben 44 stanze costruita nel 1886 come residenza estiva della famiglia Choate e oggi tutelata in qualità di bene storico, fa sfoggio di un enorme parco con splendidi giardini a terrazza e grandi fontane con scalinate dette Blue Steps. Nell’edificio (visitabile solo con guida) sono custoditi mobili, oggetti e pezzi d’arte provenienti dall’Oriente e da altre parti del mondo.
Per avere un’idea più completa del Berkshire conviene spingersi a sud fino a Egremont, per poi seguire la Route 41 che scende verso il Connecticut ed è attraversata dall’Appalachian Trail, il più famoso percorso da trekking degli Stati Uniti orientali, che si snoda per 3.500 chilometri dalla Georgia al Maine. Non lontano da Egremont è il Race Brook Lodge, bella casa dell’800 con annesso ristorante, da dove parte un facile sentiero che si inoltra nella foresta e sale in un’oretta alle cascate di Race Brook.
Un’altra occasione per immergersi nelle atmosfere della regione si trova poco a nord di Stockbridge, intorno a Lenox. Lo splendido parco di Tanglewood offre 200 ettari di prati verdissimi, alberi secolari e giardini che d’estate ospitano importanti esibizioni musicali, tra cui quelle della Boston Symphony Orchestra. Manco a dirlo, anche Lenox ha il suo mito: si chiama Edith Wharton, premio Pulitzer per la letteratura e autrice del famoso romanzo L’età dell’innocenza. The Mount, la grande casa dove visse e lavorò, è oggi un altro dei musei da non perdere.
A proposito di dimore celebri, fu tra le pareti di Arrowhead, in quel di Pittsfield, che Melville scrisse Moby Dick. Nel 1850 il grande scrittore si trasferì da New York in questa casa di campagna e vi abitò per tredici anni: mobili e oggetti originali appartenuti a Melville e alla sua famiglia si osservano grazie a interessanti tour guidati. Ad appena un quarto d’ora di strada, l’Hancock Shaker Village fu fondato nel 1783 dagli Shaker, una setta religiosa che credeva nel duro lavoro e nella condivisione dei beni. I suoi seguaci, però, erano anche ferventi assertori del celibato, e questa fu probabilmente la causa principale del loro declino. Il villaggio comprende venti edifici, tutti originali e arredati con mobili semplici ed essenziali, fra i quali si nota la grande sagoma circolare del granaio in pietra.
Da Pittsfield riprendiamo la Route 7 verso nord fino a una deviazione ben segnalata che sale al Mount Greylock, la vetta più alta del Massachusetts con i suoi 1.047 metri, raggiungibile anche a piedi con facili itinerari in mezzo ai boschi (mappe dei sentieri sono disponibili presso il Visitor Center lungo la strada). Qui passa anche un altro tratto dell’Appalachian Trail prima di entrare nel confinante stato del Vermont. La vicina North Adams deve la sua notorietà alla presenza del Mass MoCA, il più grande museo statunitense d’arte contemporanea, allestito in un’ex fabbrica: fra le tante esposizioni una vastissima retrospettiva semipermanente è dedicata a Sol Lewitt, l’eclettico artista scomparso nel 2007 e conosciuto soprattutto per i suoi wall drawings.

Dalle streghe alla Beat Generation
E’ il momento di invertire la direzione, entrando nella contea di Franklin. Lungo la panoramica Route 2 che ricalca il Mohawk Trail, un vecchio percorso dei nativi americani, Shelburne Falls è un gradevolissimo villaggio in cui il Bridge of Flowers è un autentico piacere per gli occhi: fiori d’ogni tipo avviluppano letteralmente questo ponte che unisce le due sponde del Deerfield River e richiama frotte di turisti. Più avanti, una breve deviazione sulla Route 5 South porta al Magic Wings Butterfly Conservatory, un’attrazione molto amata dai bambini, dove circa 3.000 farfalle di tutte le specie svolazzano in un grande ambiente climatizzato e si posano sugli incuriositi visitatori. A meno di 2 chilometri verso South Deerfield, un’altra piacevole curiosità è lo Yankee Candle Village, un negozio gigantesco che ogni anno prende per il naso, per così dire, milioni di persone: offre infatti una scelta enorme e assolutamente unica di candele profumate d’ogni foggia e colore, oltre ad accessori per la casa, oggetti da regalo, giocattoli e perfino una sala di articoli natalizi con neve artificiale a coronare il tutto.
Ci siamo riavvicinati all’Hampshire, ma questa volta proseguiamo diritti verso est sulla I-495 per 150 chilometri arrivando Lowell, di nuovo in prossimità di Boston. La città nacque ai primi dell’800 e divenne in breve tempo il più importante centro tessile degli Stati Uniti: per questo passato industriale è stata dichiarata National Historic Park e interessanti escursioni in barca, organizzate dal parco nei canali Merrymack e Pawtucket, offrono una visione d’insieme di fabbriche dismesse e mulini restaurati. Nella bella downtown ci sono due collezioni da non perdere: il piccolo ma interessante New England Quilt Museum, che racconta la storia e l’arte delle coperte fatte con pezze di tessuto, e il rinnovato American Textile History Museum. Ovviamente anche Lowell ha il suo mito: nel 1922 vi nacque Jack Kerouac, che con il suo On the road ha significato qualcosa per più d’una generazione.
Da qui in meno di un’ora si raggiunge la costa atlantica a nord di Boston, ricca di attrattive naturalistiche e splendide spiagge come la famosa Salisbury Beach, nell’omonima località, lunga oltre 6 chilometri e con un grande campeggio. Poco più a sud, alla foce del Merrimack River, Newburyport offre un’atmosfera rilassante, bei negozi e ottimi ristoranti di pesce fresco. Per gli amanti del vintage è d’obbligo una sosta all’enorme capannone dell’Oldies Marketplace, affacciato sul fiume, mentre gli appassionati di birdwatching possono reperire informazioni utili presso il Joppa Flats Education Center e il vicino Parker River Wildlife Center, a pochi minuti di guida dal centro. La penisola di Plum Island, grande riserva protetta a sud della città, si estende su circa 18 chilometri di dune e spiagge sabbiose, considerate dal National Geographic tra le più belle d’America.
Proseguendo sulla Route 1A e poi sulla 133, una deviazione sulla 128 ci porta a Gloucester, il porto più antico d’America e importante centro peschereccio. Nell’ottobre del 1991, al largo di queste coste, si è verificato quel raro fenomeno che i meteorologi definiscono tempesta perfetta, la quale ha causato la scomparsa di un peschereccio e del suo equipaggio. La vicenda è raccontata nel bestseller The Perfect Storm di Sebastian Junger, da cui poi è stato tratto il noto film di Wolfgang Petersen. Da queste parti, del resto, l’atavica lotta fra l’uomo e il mare si perpetua da sempre: la statua The Man at the Wheel, l’uomo al timone, che sorge sulla splendida passeggiata lungomare della città, è stata eretta nel 1923 in memoria delle migliaia di pescatori dispersi nell’oceano. Il Maritime Heritage Center è invece un piccolo ma ben fatto museo sulla storia della navigazione, che include un acquario dove i bimbi si emozionano toccando aragoste, stelle marine e piccole razze. In mezzo a tanto mare c’è dell’altro: la Rocky Neck Art Colony, su una penisoletta che si sfrangia sulla baia, è una delle più solide comunità artistiche d’America, frequentata oggi come ieri da celebri pittori, scultori e scrittori.
Una trentina di chilometri a sud di Gloucester, Salem è ricordata per la più grande caccia alle streghe della storia americana, che alla fine del ‘600 portò all’uccisione di diciannove donne: la cupa vicenda è raccontata (con audioguida anche in italiano e postazioni sceniche) nella grande sala del Salem Witch Museum. Facile immaginare che qui le streghe sono ovunque: nei gadget, sulle insegne dei negozi, perfino in carne e ossa per le strade, inseguite da altri attori in costume. Ma Salem fu anche il principale porto americano per gli scambi commerciali con l’Estremo Oriente, e una visita all’affascinante Peabody Essex Museum vuol dire ripercorrere la storia marinara della città, ammirando opere d’arte, oggetti e pezzi d’artigianato provenienti da Cina, India e Giappone. Affacciata sul porto e circondata da splendidi giardini, la singolare House of the Seven Gables, casa dei sette abbaini, ispirò l’omonimo romanzo di Nathaniel Hawthorne, l’autore de La lettera scarlatta: le visite guidate della dimora, che risale al 1668 e nasconde un passaggio segreto, comprendono anche la vicina casa natale dello scrittore.
Non si può tornare a Boston senza aver toccato, come degna conclusione del viaggio, i luoghi in cui scoccò la scintilla della Rivoluzione Americana. Successe a Lexington il 19 aprile del 1775, quando le truppe inglesi si scontrarono per la prima volta con i coloni ribelli e li sconfissero. Poi però nella vicina Concord le cose andarono diversamente e se ne apprendono tutti i dettagli sul Battle Road Trail, un bell’itinerario storico di 8 chilometri, percorribile a piedi o in bicicletta, che si snoda nell’area del Minute Man National Historic Park.
Oltre alla Rivoluzione, a Concord è passata anche un bel po’ di letteratura. Non lontane dal centro (e tutte visitabili con guida) sono la casa di Ralph Waldo Emerson, il saggista e filosofo autore di Nature, e quelle di Louisa May Alcott, la Orchard House e la vicina Wayside, dove la scrittrice rispettivamente scrisse e ambientò il suo capolavoro Piccole donne. Dulcis in fundo, sulle rive del Walden Pond c’è la capanna dove Henry David Thoreau visse per due anni a contatto con la natura, esperienza che raccontò nel suo celebre Walden, ovvero la vita nei boschi. Uno spirito libero, il Thoreau, un cercatore. “Il Paradiso è sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste”, diceva. E in Massachusetts sembra proprio vero.

Testo e foto di Mauro Toccaceli

PleinAir 453 – aprile 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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